Un allevatore nel senese ha perso 36 capi tra agnelli e pecore a causa dei continui attacchi da parte dei lupi nei primi mesi dell'anno. Tutte perdite certificate dall'Asl che portano in evidenza le preoccupazioni di un intero comparto economico. Secondo la Coldiretti di Siena stiamo assistendo ad un aumento esponenziale del problema.
“Le segnalazioni – commenta Fausto Ligas, presidente della Coldiretti di Siena - arrivano da tutti i territori della Provincia di Siena, alla quale i nostri allevatori chiedono interventi urgenti per arginare una situazione drammatica, che pesa sempre di più nelle tasche degli allevatori”. Si perchè oltre alla perdita dell'animale, l'allevatore deve accollarsi anche i costi del trasporto, dell'eventuale abbattimento e dell'incenerimento della carcassa. E molti di loro sono costretti a chiudere le loro attivit�e licenziare i propri dipendenti. E così la preziosa filiera della produzione del pecorino, una delle punte di eccellenza della Toscana più campagnola, rischia di fermarsi.
A quanto pare, è quanto emerso in un convegno del 2009 di Federparchi, Ispra e Provincia di Siena, siamo di fronte ad esemplari ibridi. “Non vorrei – commenta Ligas dal sito Sienafree – che l’inserimento dei lupi nel nostro territorio, per il contenimento della sovrappopolazione di caprioli e cinghiali, fosse avvenuto con ibridi. Il sospetto nasce dall’assenza di randagismo nel nostro territorio, fenomeno invece denunciato oggi come causa di soggetti ibridi”. Ora Coldiretti e allevatori chiedono misure efficaci a sostegno del comparto. “Occorre stabilire un giusto equilibrio tra territorio e fauna selvatica", dichiara Massimiliano Volpone, direttore di Coldiretti Siena.
(SienaFree)