Al centro dei lavori del Partito Popolare Europeo (Palermo, 4 – 6 maggio) il futuro della PAC, la Politica Agricola Comune, in scadenza nel 2013. L'on. Sergio Berlato, vice capo della delegazione italiana del Partito Popolare Europeo, intervenendo nel corso della discussione, ha sottolineato la necessità che l'Europa decida che ruolo riservare agli agricoltori europei e di conseguenza come riformulare la PAC del dopo 2013.
“Mentre gli addetti al settore discutono su come spostare le risorse finanziarie dal primo al secondo pilastro della PAC - ha affermato l'on. Sergio Berlato - c'è chi in Europa mette in discussione la stessa PAC, ritenendo non più giustificabile che oltre il 40% del bilancio comunitario sia riservato all'agricoltura europea”. A costoro Berlato ricorda che gli agricoltori europei viene chiesto di garantire la tutela e la manutenzione di più dei tre quarti del territorio europeo, oltre che garantire la sicurezza alimentare ai 500 milioni di consumatori europei e alle centinaia di milioni di consumatori che nel mondo richiedono le produzioni agricole europee per la loro qualità, la loro tipicità e la loro salubrità. Oltre a garantire i fondi per la nuova Pac, l'obiettivo principale secondo Berlato è quello di stabilire come queste risorse dovranno essere impiegate.
“Dobbiamo – spiega - respingere il tentativo di coloro che vorrebbero erogare le risorse comunitarie solo in base alla quantità di superficie posseduta, ipotesi che, se realizzata, andrebbe a privilegiare la rendita ed a penalizzare l'impresa, garantendo ingiustamente risorse non certo a chi lavora la terra, ma piu' semplicemente a chi la terra la possiede, avendola acquistata per investire risorse provenienti da altre attività”.