E' sotto stretta osservazione delle associazioni animaliste il Ministro all'Ambiente Stefania Prestigiacomo, rea di aver portato all'esame delle Commissioni uno schema di Decreto che, secondo la Lav, riduce le pene per atti di bracconaggio. "I responsabili, - scrive la Lav sul suo sito - oggi puniti a seconda della specie, dall’orso al lupo, dalla cicogna alla foca monaca, dallo stambecco al camoscio d’Abruzzo da due mesi ad un anno di arresto e l’ammenda da 750 a 6000 euro, rischieranno da uno sei mesi o in alternativa l’ammenda fino a 4000 euro. Commerciare questi animali? Si rischierà nulla, nonostante quanto previsto dalla direttiva europea 99 del 2008 per il cui recepimento l’Italia è già oltre il limite massimo di tempo previsto da Bruxelles". Il Presidente dell'associazione, Gianluca Felicetti tranquillizza i suoi sostenitori "c'è tempo e modo per intervenire - dice - sul merito del provvedimento formalmente intitolato “sulla tutela penale dell’ambiente e che invece, ad oggi - continua - è una tutela penale per i bracconieri e se non verrà cambiato porterà l’Italia davanti alla Commissione Europea".
Infine l'accusa alla Prestigiacomo: "siamo riusciti - scrive Felicetti - un anno fa a cancellare la prospettata deregulation venatoria con il disegno di legge Orsi che voleva dare il fucile ai sedicenni, ma la sua richiesta di diminuzione delle pene, cacciata dalla porta del Parlamento, è rientrata dalla finestra grazie al Ministro Prestigiacomo che speriamo non vorrà passare alla storia come Ministro della distruzione dell’ambiente". Non è detta l'ultima parola: "confidiamo - chiude Felicetti - nel pronto intervento dei Ministri Frattini e Brambilla e dei parlamentari per il rispetto degli animali e della legalità”.