Nel 2050 le fondi energetiche rinnovabili potrebbero coprire l'80 per cento del fabbisogno mondiale. A dirlo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che recentemente ha tenuto un incontro preparatorio verso la redazione di uno
Special Report sulle "Energie Rinnovabili e la Mitigazione dei cambiamenti climatici", esplicitamente richiesto dalle Nazioni Unite e dal Consiglio Interaccademico Internazionale, in relazione alla necessità di valutare il peso effettivo che le energie rinnovabili possono giocare nella riduzione delle emissioni di gas serra e le conflittualità che si possono generare nella loro diffusione.
Nel periodo 2010-2050 - spiega una nota di Coldiretti - potrebbero essere evitate emissioni per un totale variabile tra 220 e 550 miliardi di tonnellate di Co2. L'obiettivo è quello di mantenere il surriscaldamento del pianeta entro i 2°C, rispetto all'epoca pre-industriale. Le fonti rinnovabili sono state oggetto di 160 scenari di possibile diffusione. Tenendo conto anche delle modalità di utilizzazione più efficiente dell’energia rinnovabile, incluso lo sviluppo delle cosiddette reti elettriche intelligenti (smart grids) e delle opportunità di mercato, le conclusioni dello studio sono caratterizzate da 4 ipotesi di scenario, la più pessimistica delle quali prevede che solo il 15% dei fabbisogni energetici mondiali al 2050 potrà essere soddisfatto dalle rinnovabili.
Nel caso più ottimistico, invece, la quota coperta dalle energie rinnovabili sale fino al 77%, con margini di ulteriore miglioramento, attualmente non prevedibili in quanto legati allo sviluppo di nuove tecnologie energetiche.
(Coldiretti)