La credibilità della più nota associazione ambientalista del mondo, Wwf, è seriamente minata da un'inchiesta realizzata da uno dei più noti documentaristi tedeschi: Wilfried Huismann, che avrebbe svelato come l'associazione appoggi e tragga profitto da aziende chimiche e biotecnologiche responsabili di deforestazioni e sviluppo delle coltivazioni geneticamente modificate.
Le accuse, ancora tutte da verificare, sono il frutto di un attento lavoro di indagine, ottenuto seguendo passo passo in giro per il mondo le attività dell'associazione ambientalista, che ora si vede al centro di un vero e proprio ciclone per l'immagine negativa derivata dalla diffusione in rete del documentario. Si mostra per esempio come il Wwf appoggi progetti in sud America per l'estensione della soia con l'uso di sostanze chimiche come i fosfati e piante geneticamente modificate o come dei soldi raccolti dai soci per la protezione del Borneo non si sappia più nulla. Risulterebbe invece l'appoggio (con tanto di bollino di sostenibilità da spendere sul mercato) a società responsabili di disboscamenti per fare spazio a coltivazioni di palma da olio.
Sotto accusa anche la protezione della tigre in India avviata dall'associazione nel 1974. Gli ecologisti locali avrebbero mostrato come all'interno della riserva a loro dedicata, l'associazione avrebbe invece creato un vasto sistema di accoglienza turistica per ricchi, responsabile della distruzione del vero habitat naturale dell'animale.
La risposta del Wwf più che allontanare certi sospetti, li ha alimentati. La nostra filosofia, avrebbero risposto in sostanza i vertici dell'associazione - è basata sul dialogo con le forze economiche e le imprese”.
(Il Giornale)