Le
emergenze umanitarie che il sistema Europa si trova ad affrontare sono molte e sempre più urgenti. Basti notare la situazione italiana dovuta ai tanti sbarchi di disperati sulle nostre coste. Ma in Europa sono troppo poche le risorse messe a disposizione su questo fronte.
A dirlo è stata in queste ore l'Alta Commissaria per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, Navi Pillary, la quale ha evidenziato che il budget del suo dipartimento, 202 milioni di dollari (quanto gli australiani spendono in un anno per le uova di Pasqua o il costo di tre aerei da combattimento) è pressochè irrisorio ed ha portato in evidenza un paradosso dei nostri giorni: si spende di più per la tutela degli animali domestici e randagi che per assicurare la sopravvivenza degli umani.
“La cifra che gli europei hanno speso per i loro animali domestici soltanto nel 2010 (56,8 miliardi di euro) – ha evidenziato Navi Pillay, chiedendo agli Stati del paesi membri un impegno in tal senso - basterebbe a finanziare l’intero sistema dei diritti umani, compreso il mio ufficio, per almeno 250 anni”.
Ognuno dovrebbe riflettere sulle derive a cui ci ha portato uno stile di vita troppo condizionato da bisogni effimeri e improntato sull'egoismo. Al di là del denaro, troppo, utilizzato per un'eccessiva attenzione nei confronti degli animali è necessario tenere bene aperti gli occhi sulle vere emergenze e forse smettere di trattare le persone come animali e viceversa.