Ha fatto parecchio discutere l'iniziativa della Lega Nord trentina di proporre la carne di orso tra i piatti cucinati alla propria festa. Ad impedirlo sono intervenuti i Nas dei Carabinieri che hanno bloccato la vendita delle carni provenienti dalla Slovenia perchè prive delle necessarie certificazioni Cites che regolano la commercializzazione delle specie particolarmente protette. I Carabinieri e la Forestale hanno messo sotto sequestro i 53 chilogrammi di polpa che sarebbero serviti alla preparazione dello spezzatino e delle bistecche e richiesto gli accertamenti sanitari necessari.
L'iniziativa è comunque servita a portare in evidenza la protesta leghista contro il progetto europeo Life Ursus per la reintroduzione graduale dell'orso bruno in tutta l'area alpina e appenninica, come confermano le parole del leghista Primiero Divina: "la nostra è una legittima protesta - ha detto prima della festa - tesa a sottolineare gli effetti negativi che la presenza dell'orso in Trentino sta avendo sulla popolazione che vive in quota. La gente di montagna - ha proseguito - in questi ultimi anni ha dovuto cambiare le abitudini di vita e comportamentali proprio per la paura dell'orso". La questione appare cruciale per la Lega altotesina: dopo il sequestro della carne il leghista trentino enzo Erminio Boso ha annunciato che chiederà a Bossi di lasciare il Governo, lasciando intendere così che siano stati proprio esponenti dello stesso ad inviare i controlli dei Nas.
Del resto la sparata leghista aveva creato scompiglio e imbarazzo a Roma, coinvolgendo direttamente alcuni ministri. La Prestigiacomo aveva parlato di "evento barbarico", la Brambilla richiesto l'intervento di Bossi per fermare quella che ha ritenuto "una provocazione che offende il sentimento di rispetto che italiani hanno verso gli animali". Anche il Ministro Frattini aveva detto la sua, sconcertato perchè il deputato leghista Maurizio Fugatti avesse organizzato un banchetto a base di un animale così protetto e tutelato.
Oggi, mentre gli animi si placano, Coldiretti rende noto che nonostante i divieti alcuni tipi di carne, come quella dell'orso, che facevano parte della tradizione della cucina povera locale, continuano ad essere consumati e favoriscono quindi un consistente mercato illegale. La piu' diffusa è - sostiene la Coldiretti - la vietatissima polenta e osei con i pettirossi che rappresenta un vero business per bracconieri che sfidano la legge alla ricerca di questi piccoli uccelli la cui cattura è proibita da anni. In pentola finiscono poi spesso il tasso, la marmotta e la tortora del collare ma anche spesso l'istrice, scoiattoli e ghiri. L'istrice - spiega Coldiretti - secondo una antica ricetta umbro-toscana viene preparato sott'olio da utilizzare come antipasto oppure accompagna le tradizionali pappardelle. I ghiri sono molto cacciati in Calabria dove vengono preparati al forno e serviti con le patate lesse e bietola. Ma i divieti - conclude la Coldiretti - riguardano non solo i boschi ma anche il mare dove continuano ad essere pescati gli avannotti di anguilla (ceche) da consumare saltati in padella soprattutto in Toscana fino ai datteri di mare serviti illegalmente crudi in molte regioni del sud.