Lo vogliono Legambiente, Wwf e Italia Nostra: un parco fluviale lungo il percorso del Muson nel comune di Mirano (VE), che permetta la fruizione del fiume e del territorio circostante (finora pressochè incontaminato) da parte dei cittadini e degli escursionisti. Il progetto prevede interventi di risanamento e altri più incisivi per permettere il trekking (anche a cavallo), escursioni in canoa, e la balneazione. Ma non tutti gli ambientalisti sono d'accordo.
L'Associazione Italiana per la Wilderness, tramite il suo delegato Regionale, Massimo Zaratin, viste le nuove pesanti limitazioni che il Parco porterebbe con sé e la inevitabile trasformazione del territorio, ritiene necessario il coinvolgimento di tutti quei soggetti che in quelle “campagne rimaste integre nei secoli” vivono quotidianamente il territorio e lo preservano anche “dagli effetti negativi che un turismo di massa potrebbe avere sui delicati equilibri del fiume Muson”.
AIW, supportata da Fareambiente e Ambiente e/è Vita ed altre realtà sociali che rappresentano le persone che vivono quotidianamente il territorio come Federfauna, l' associazione di pescatori sportivi e l’Associazione per la difesa e la promozione della Cultura Rurale – Onlus, ritiene che “il fiume, specialmente nei periodi più delicati di riproduzione degli animali non sia in grado di sostenere, come proposto, il trekking urbano, dei percorsi per mountan bike e addirittura la navigabilità in canoa”. Secondo Zaratin trasformare la natura in “percorsi cittadini” che favoriscono un tipo di turismo è completamente “avulso dalla realtà di quell’ambiente, della cultura del luogo e dalle tradizioni praticate”.
Sulla fruibilità del fiume ci sono poi diverse questioni pratiche da affrontare. Come quella delle nutrie, che devastano gli argini e creano danni all'agricoltura. Sul tema l'Aiw ha da poco presentato una relazione che mostra la dimensione del fenomeno ed i pericoli per l'habitat del fiume. L'approccio di Legambiente, e degli ambientalisti in genere (che per dimostrare l'assenza del problema hanno anche organizzato un tuffo di massa qualche giorno fa), è un tantino più arioso. Nel progetto del parco cittadino si ritiene che le acque del fiume debbano essere ripulite dalle carcasse di nutrie morte ma nulla si dice su come porre rimedio al fenomeno. In compenso, sempre nella presentazione dell'iniziativa si legge “si ritiene che l’area del PFM debba essere interdetta alla caccia di qualsiasi specie animale (comprese le nutrie), cercando il riequilibrio naturale tra le varie specie”. Si, ma come?