L'
assessore piemontese Claudio Sacchetto, dopo l'ennesima strage di pecore (82 in pochi giorni), ha deciso di avviare un programma di abbattimento dei lupi, inviando a tal proposito una precisa richiesta al Ministero. La mossa dell'assessore, che difficilmente potrà trovare accoglimento viste le particolari disposizioni comunitarie e nazionali sul lupo (già due anni fa al Piemonte il Ministero dell'Ambiente aveva negato tale possibilità), pare più il pretesto per aprire un dibattito sul tema che appare molto più complesso di quel che sembra.
“Basta con i pregiudizi ideologici – ha dichiarato Sacchetto - questo è un problema oggettivo". Le stragi di questi giorni dimostrano una presenza massiccia di esemplari nel cuneese che a detta della Regione non ha precedenti. "Questi episodi - osserva Sacchetto - dimostrano che la presa di posizione della Regione non è fine a se stessa, ma è dettata da una problema che peggiora di anno in anno mettendo in ginocchio l'intero ecosistema. Ci vuole buonsenso. Purtroppo - continua - ci scontriamo non solo con anacronistiche normative internazionali che garantiscono una superprotezione ingiustificata al lupo, ma anche con una particolare insensibilità delle strutture ministeriali ai problemi di allevatori e pastori".
L'intervento dell'assessore suona come una promessa al mondo rurale. “L’Assessorato - dichiara infatti - fin dall’inizio, si è schierato con fermezza dalla parte dei pastori e continuerà con convinzione a cercare soluzioni concrete per difendere le loro attività".