Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale lo scorso 1 agosto del Decreto legislativo 121 del 7 luglio 2011 l'Italia ha formalmente recepito le disposizioni della direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell’ambiente. Il provvedimento introduce nuove nuove pene per i reati ambientali.
Riguardo alla fauna selvatica da rilevare è l’inserimento nel codice penale dell’art. 727 bis che sanziona con l’arresto da uno a sei mesi o con l’ammenda fino a 4 mila euro la condotta di chi uccide, cattura preleva o detiene esemplari di specie animali protette (l'ammenda fino a 4 mila euro è prevista anche per chi preleva o distrugge specie vegetali protette).
Il decreto prevede anche il reato di distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto e punisce con l’arresto fino a diciotto mesi e con l’ammenda non inferiore a 3000 euro la condotta di chi distrugge un habitat all’interno di un sito protetto o comunque lo deteriora compromettendone lo stato di conservazione. A tali novità si aggiunge l’introduzione della responsabilità delle persone giuridiche per i reati ambientali, che integra quanto già previsto dal decreto legislativo 231/2001 in materia di responsabilità degli enti per i fatti costituenti reato.