La Provincia di Forlì – Cesena pensa un piano per eliminare le nutrie almeno nelle zone abitate, partendo dal parco cittadino di Forlì, dove gli animali sono diventati troppi. Ma la notizia, veicolata da un accorato intervento del Dott. Usberti, direttore dell'unità di Veterinaria dell'Ausl di Forlì, che ha spiegato come l'unico mezzo valido sia quello di sparare a più animali possibili, ha fatto infuriare gli animalisti, Lac in testa, che hanno organizzato una protesta tramite mail all'indirizzo del presidente della Provincia Massimo Bulbi, affinchè si salvi la vita alle nutrie. Nella provincia negli ultimi mesi, sono stati effettuati 52 controlli su segnalazione e 23 interventi di eradicazione. Sul fronte venatorio - si apprende dalla Provincia - le uscite sono state 291 con 551 cacciatori.
"Le nutrie non sono pericolose, né per bambini né per l'ambiente" dice Carla Carrara, delegata regionale dell'Associazione Lega per l'abolizione della caccia. "Di tutte le nefandezze attribuite alle nutrie non eravamo ancora stati informati che potessero sbranare i cani e aggredire i bambini".
La protesta è anche su Facebook, dove è apparsa la nota Vogliono sparare alle nutrie di Forlì... proviamo a salvarle (appello sottoscritto a quanto pare da ben 8 persone). A dire il vero non sono molte di più nemmeno le “proteste da tutta Italia”, di cui parla un articolo di RomagnaNoi: una ventina in tutto. Negli appelli si scorge tanto sentimento animalista ma ben poca coscienza del problema. “Bisogna insegnare il rispetto verso la natura e i suoi abitanti e non è di certo ammazzando animali indifesi, qualunque essi siano, che si insegna" dicono. C'è, al solito, chi poi suggerisce l'ausilio di “metodi biologici”, come l'introduzione di volpi, poiane e pesci siluro. Piccola, elementare, obiezione: quando saranno troppi anche loro?
(24/08/2011)
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