La notizia battuta con il solito sensazionalismo dalla stampa di casa nostra è risuonata come qualcosa di barbaro e assolutamente deprecabile. Ma cosa sappiamo veramente della decisione presa dall'Ufficio federale dell'Ambiente svizzero in merito alla possibilità di sparare ai gatti randagi? Al di là dell'impatto emotivo di questa novità, come spiega il blog attivissimo.net (specializzato nella caccia alle bufale della rete), bisogna fare uno sforzo per comprendere la situazione: è la legge federale sulla caccia che consente lo sparo al gatto domestico inselvatichito, una misura estrema, sì, ma attuata per proteggere l'esistenza del cugino selvatico, una specie gravemente minacciata.
La massiccia presenza di gatti domestici (che sono praticamente tutti di provenienza asiatica e africana) e la conseguente ibridazione con i gatti selvatici europei, rischia di provocare la graduale scomparsa genetica della specie autoctona.
Le critiche non sono mancate anche in Svizzera, ma i quotidiani elvetici hanno anche spiegato che secondo gli enti governativi, la caccia per il momento è l'unico mezzo praticabile ed economicamente sostenibile per contenere la diffusione dei gatti inselvatichiti, l'unico mezzo per risolvere un problema che non si vuole ignorare. A praticare gli abbattimenti, solo là dove si ritiene necessario, saranno poi le autorità, secondo le decisioni prese dai singoli cantoni.
(06/09/2011)
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