Grazie agli enormi passi avanti sullo studio delle staminali, la scienza ha messo a punto un sistema che permette la riproduzione di animali in via d'estinzione a partire da poche cellule. A quanto pare a San Diego, in California, allo Scripps Research Institute, sono state riprodotte in vitro le prime cellule staminali, prelevate da tessuti di 800 specie rare.
Questo metodo è qualcosa che va al di là della clonazione, che altro non è che la fotocopia di un individuo già esistente e permette di ottenere animali del tutto “inediti”. Come si fa? Ebbene le cellule staminali, come sappiamo, sono particolari perché in grado di differenziarsi a seconda della necessità, spinte da diversi processi. Gli scienziati non hanno fatto altro che riportare le cellule prelevate dalla pelle di questi animali ad uno stato embrionale e successivamente ricreare le due distinte cellule sessuali, maschili e femminili, i gameti.
“Con le staminali – assicura Jeanne Loring, che ha guidato l'equipe di scienziati - c'è la possibilità di creare nuove combinazioni genetiche invece di clonare”. Anche se il modo migliore per gestire l'estinzione - ha ricordato Oliver Ryder, co-leader dello studio - è quello di preservare le specie e gli habitat. Se ciò non funziona, "la tecnologia delle cellule staminali offre un certo livello di speranza che non dovranno estinguersi, anche se sono stati completamente eliminati gli habitat" dice Ryder. Ma ottenere i gameti, o addirittura ovoli e spermatozoi è tutt'altro che una passeggiata e siamo ancora lontani dal risultato certo. Rimane il fatto che l'umanità deve fare i conti con una realtà che supera la fantasia: ciò che abbiamo visto nei film alla Jurassic Park, non è più solo fantascenza.
(08/09/2011)
© RIPRODUZIONE RISERVATA