Un pastore di San Bernardo, piccolo borgo della Val di Rabbi, ha subito l'ennesimo attacco da parte di un orso, che ha ucciso due delle sue pecore e fatto scappare dal recinto tutte le altre. 10 capi sono ora dispersi e alla mercè dei carnivori. Un altro attacco si era verificato lo scorso anno, cinque le pecore uccise. Il danno economico è enorme per chi di pastorizia vive, non quantificabile spiega la moglie del pastore sul Corriere delle Alpi, "perché - dice - per allevarle si lavora tutti i giorni, il tempo e la cura che si mette è impagabile, come l'affetto che ci lega alle nostre bestie. Mio marito la mattina sale al recinto per farle uscire, le accudisce, viene a pranzo e poi torna su; è la sua vita, ma a quanto pare deve averne paura. Io stessa ho visto due orsi girare per il paese di San Bernardo, un altro l'hanno visto a Valorz: come si fa ad uscire di casa e a curare i propri animali? Se invece delle pecore si mangiasse la gamba di una persona, forse allora si farebbe qualcosa davvero”.
Proprio in questi giorni due turisti veneti hanno avuto un incontro ravvicinato con uno degli esemplari che abitano la Valle di Valorz, se lo sono trovato davanti e sono scappati, lasciando poi immediatamente il luogo scelto per la loro vacanza, evidenziando il fatto che non sono riusciti ad avere le informazioni richieste dai responsabili del progetto orso, che hanno provato inutilmente a contattare.
Un fatto, questo, portato in evidenza dalla consigliera provinciale della Lega Nord Franca Penasa, ex sindaco di Rabbi, secondo cui, inoltre, “già nei giorni scorsi due esemplari di orso erano stati visti attraversare l'abitato di San Bernardo in mezzo alle case di abitazione”. “Questo – conclude Panasa - è ormai il dramma con cui la gente di montagna deve convivere ogni giorno e poi il responsabile della forestale provinciale in commissione ha il coraggio di affermare che in provincia c'è spazio per 100 orsi”.