Nel 2011
l’Organizzazione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha alzato il livello di allarme per tutte le
cinque specie di rinoceronte, considerate a rishio estinzione. Il rischio principale è quello legato al
commercio illegale dei corni, commercializzati soprattutto nei paesi asiatici per le presunte proprietà curative (in realtà inesistenti, visto che il corno è formato di cheratina, la stessa sostanza contenuta in unghie e capelli), contemplate nella medicina tradizionale di quei paesi. Secondo le stime pubblicate,
si è passati dai 13 esemplari uccisi nel 2007 ai 333 esemplari morti nel 2010, 225 quelli già aconteggiati nell'anno in corso.
Se nel 1970 la popolazione di questi pachidermi africani ammontava a 70.000 esemplari.
Nel 2007 il loro numero è sceso drasticamente a quota 11.000. Il governo sudafricano è arrivato addirittura a pensare di legalizzare la vendita del corno di rinoceronte, poiché crede che ciò diminuirebbe drasticamente le possibilità di guadagno sul mercato nero, rendendo meno conveniente l’attività di bracconaggio.