Si conferma anche quest'anno il
trend in crescita della popolazione di camosci censiti al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga con l'aiuto di operatori di altri parchi, che, insieme a Legambiente, hanno aderito al progetto
LIFE coornata (nato con lo scopo di implementare la specie di camoscio appenninico fino alla stabilizzazione numerica).
Nei trentatré sentieri in quota selezionati, sono stati conteggiati
306 esemplari, numero che, implementato dei dati provenienti dal monitoraggio primaverile, porta ad una stima della popolazione di circa 450 camosci. Le stesse operazioni hanno permesso di contare ben
110 piccoli nati nell'anno. I dati sono considerati di grande positività poiché confermano il
trend di crescita della specie, stimato al 20 – 25% annuo, e indicano chiaramente che la specie ha riconquistato nel Parco gran parte del suo areale idoneo.
La presenza dei camosci sulle montagne del Parco, per l'ente è un grande contributo alla
riqualificazione degli ecosistemi montani e aumenta le potenzialità turistiche dell'area protetta. Com'è tradizione, inoltre, anche quest'anno, grazie alla collaborazione dell'UTB dell'Aquila del Corpo Forestale dello Stato, al conteggio dei camosci è stato abbinato
quello del fringuello alpino, specie significativa che possiede sul Gran Sasso la stazione appenninica più numerosa.