E' una svolta positiva quella intrapresa nel settore agricolo dall'Europa grazia alla
nuova PAC (Politica agricola comunitaria), che sarà approvata prossimamente. Si premieranno le
buone pratiche agricole legate alla tradizione e al rispetto dell'ambiente. Vincono le
azioni a tutela della biodiversità sulle speculazioni per aumentare le produzioni a poco costo. Insomma si torna ad incentivare la
buona ruralit�connessa ad un uso coerente del territorio e si tagliano gli incentivi allo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali. Almeno questo è quanto si legge nelle intenzioni della Commissione europea per gli indirizzi stialati per il periodo 2014 - 2020.
Sono previsti finanziamenti pari a 400 miliardi da spalmare in sette anni per l'agricoltura comunitaria. Di questi 1 miliardo e 200 milioni saranno destinati ad interventi agro - alimentari, il cosiddetto greening. Verranno dati incentivi a chi sceglie di praticare almento tre diverse coltivazioni (per terreni sopra a tre ettari), mentre vengono stabiliti dei tetti per la semina di monocolture (ogni 100 ettari, 15 devono essere destinati ad altre coltivazioni). Vi saranno finanziamenti a favore delle attività rurali che aiutano a mantenere il paesaggio e ad evitare lo spopolamento delle campagne, in modo da arginare l'avanzata del cemento.
Inoltre almeno il 7 per cento di ogni proprietà deve essere costituito da “aree di interesse ecologico”, che possono avere al loro interno terreni a riposo, terrazzamenti e altri “elementi caratteristici del paesaggio”, che poi andranno definiti territorio per territorio, ma di cui la Commissione stila una prima lista: terrazzamenti, siepi, alberi in filari. E poi vanno conservati i prati permanenti e le superfici per il pascolo, che in Italia sono diminuiti da 6 milioni (1861) a 3 milioni di ettari odierni.