Tuber mesentericum Vitadini 1831. Sinonimo: Tuber bituminatum Berk. & Br 1851. Tartufi grandi 1-3 (5) cm, subglobosi, con zona basale ombelicata, neri con grosse verruche tipo aestivum o appena un poco più piccole. Emanano un odore penetrante di acetone, bitume, che li rende commestibili di minor valore, da usare cotti dopo averli fatti esalare all’aria aperto. Voto discreto.
Peridio cellulare con pigmento scuro più intenso verso le verruche. Gleba grigio nocciola poi rossastro-marrone, percorsa da vene sterili, sottili, bianche, che sfioccano a raggiera dall’ombelicatura basale con collegamenti tra loro e raggiungono il peridio. Aschi dispersi senza ordine, con 1-5 (6) spore ellissoidi, decorate da un reticolo a maglie larghe (6) 8-15 (18) µm, con creste all’interno. Le spore senza decorazioni misurano (18) 19-30 (32) x (25) 27-36 (42), con decorazioni (25) 27-38 (40) x (32) 37-42 (58) µm. Il reticolo è spesso incompleto.
Periodo e habitat: Nasce in autunno-inverno, in simbiosi con latifoglie e (aghifoglie). Detto anche tartufo di Bagnoli, dove spesso sono più grossi e senza ombelicatura basale. Ubiquitario; ufficialmente si raccoglie dal 01-09 al 31-01 di ogni anno.
Testo a cura di Lamberto Gori.