Aberranti. Così Giorgio Marini, commerciante di tartufi di Acqualagna ha definito le novità in merito all'accordo raggiunto in Senato nei giorni scorsi nel corso della discussione della legge comunitaria sul tartufo. Intervistato da Davide Eusebi, su Ilrestodelcarlino.it, Marini trova ingiusto dover pagare le tasse anche per il cavatore che vende il pregiato tubero al commerciante.
Anche per quanto concerne il passaggio dell'Iva dal 22 al 10% non trova piena soddisfazione: è già un passo avanti ribadisce Marini, ma non basta poiché “negli altri Paesi europei l’Iva è al 4% e il tartufo è considerato non bene di lusso ma agricolo. A noi conviene comprare il tartufo all’estero dove costa meno e dove si può acquistare secondo le normative europee”. Il risultato di certe politiche, ha ribadito Marini, è che in molti saranno costretti a cambiare mestiere.
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