Il Senato, durante la seduta di martedì 10 maggio, ha approvato il disegno di legge Europea 2015, modificando alcune norme che riguardano i tartufai e il commercio di tartufi. Cambiano le disposizioni fiscali. Gli operatori economici che acquisteranno tartufi da raccoglitori occasionali dovranno applicare una ritenuta a titolo di imposta, con obbligo di rivalsa.
La disposizione mira a chiudere una procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea verso l'Italia, a cui è stata imputata l'incompatibilità della normativa introdotta dalla Legge Finanziaria 2005, che imponeva l'autofattura.
Altra modifica, già prevista dalla prima stesura della legge europea, e confermata dal Senato, è la modifica al 10% dell'aliquota Iva sui tartufi (prima era 22%), equiparata quindi a quella di tutti i prodotti agricoli. Un provvedimento che vuole incoraggiare l'attività di raccolta e favorire la commercializzazione dei tartufi freschi, valorizzando anche la tracciabilità degli stessi, sia in termini di provenienza geografica che di filiera. Con l’art. 23 del Ddl si sottopongono a ritenuta i compensi provenienti dall’attività di raccolta dei tartufi corrisposti ai raccoglitori occasionali. (Ipsoa)