Da
ll’Unione dei Comuni Montani del Casentino parte un progetto che, coinvolgendo gli Enti Gestori del Patrimonio Agricolo e Forestale Regionale, prevede la realizzazione, su aree di limitata estensione del territorio, di interventi volti a conservare e a migliorare alcuni habitat di crescita delle più comuni specie di tartufo presenti nella provincia di Arezzo.
L’Unione dei Comuni del Casentino e il CREA Selvicoltura di Arezzo hanno organizzato per il prossimo 29 giugno un sopralluogo per illustrare lo stato di avanzamento degli interventi delle tre aree del Casentino sottoposte ad intervento: Si tratta delle località di Granaiolo – Compito in Comune di Chiusi della Verna, su un’area di mq 1750 avente un perimetro di 190 metri lineari; Terre Rosse – Val della Meta in comune di Chiusi della Verna su un’area di mq 4700; Acquafredda – Badia Prataglia comune di Poppi, dove dell’area oggetto di studi è stata recintata una parte, di mq 3880, avente un perimetro di 260 metri lineari.
“Il sopralluogo – afferma il Vice presidente ed assessore all’area tecnica dell’unione dei Comuni Giampaolo Tellini – vuol essere l’occasione per un confronto tecnico sugli interventi realizzati in questi ultimi mesi, nonché sulla gestione futura di tali aree”. Il programma prevede il ritrovo alle ore 9,30 a Ponte a Poppi presso l’Unione dei Comuni con partenza per l’area di Badia Prataglia e a seguire per le altre aree; la conclusione dei lavori è prevista intorno alle ore 13,00 a Chiusi della Verna.
Gli interventi in corso di realizzazione si collocano in un più ampio progetto di scala provinciale, cofinanziato dal Servizio Agricoltura della Provincia di Arezzo che, negli ultimi anni, ha investito molto sulla conoscenza degli ambienti di crescita del tartufo e sulla loro diffusione nel territorio provinciale, realizzando una pubblicazione sulla mappatura degli ecosistemi tartufigeni nonché sulla sensibilizzazione e promozione di politiche di tutela e sviluppo della filiera del tartufo. Il progetto, finanziato al 50% anche con fondi della legge regionale sul tartufo, prevede il coinvolgimento attivo degli Enti e uffici pubblici che gestiscono il Patrimonio Agricolo e Forestale Regionale, mentre la collaborazione nel progetto delle due Associazioni dei tartufai presenti nella Provincia di Arezzo risulta strategica per le capacità dei tartufai medesimi di individuare sul territorio le aree maggiormente produttive. Ricordiamo che nel progetto, dell’importo di 68.000 euro, i principali interventi tecnici previsti hanno lo scopo di preservare e tutelare l’ecosistema tartufigeno che risulta minacciato da vari agenti sia di origine naturale che antropica, e di migliorarne le qualità e la capacità produttiva.
(ArezzoNotizie.it)