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Notizie Funghi e Tartufi

“Il tartufo italiano penalizzato in Europa”


martedì 23 agosto 2016
    

TartufoLe nuove norme in vigore sui tartufi, come sappiamo, hanno cambiato le regole sulla commercializzazione (si abbassa l'iva al 10% e vengono regolamentate fiscalmente le cessioni di tartufi). Ma per il direttore di Confcommercio Pesaro, Amerigo Varotti, non si è fatto abbastanza. “Siamo in piena stagione per il tartufo estivo aestivum o scorzone. E tra meno di due mesi ci appresteremo a festeggiare il Tuber magnatum pico, il bianco pregiato. Il Senato sta discutendo la cosiddetta legge europea per il biennio 2015-2017 al cui interno è stata inserita una norma che cambierà il trattamento fiscale della raccolta e commercializzazione del tartufo. Ma il Parlamento non interviene con una legge organica sul tartufo, né discute le varie proposte di legge presentate in materia; interviene solo per correre ai ripari dopo l'apertura di un pre-contenzioso che precede l'infrazione da parte dell'unione Europea. Risolvendo solo in parte e malamente i nostri problemi”.
 
In tutta Europa l'iva sui tartufi si ferma al 4%. “Perché questa differenza per il tartufo italiano? - chiede Varotti - Perché non c'è la capacità di riconoscere il tartufo come prodotto agricolo? Si continuerà a mettere in difficoltà le nostre produzioni rispetto alla concorrenza straniera. Inoltre il non riconoscimento del tartufo come prodotto agricolo impedisce l'utilizzazione da parte delle imprese delle risorse comunitarie per la raccolta, commercializzazione e trasformazione dei prodotti agricoli. Favorendo ancora la concorrenza e spingendo i nostri imprenditori a delocalizzare all'estero". (Corriere Adriatico)

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