I 200 mila raccoglitori di tartufi italiani (dato La Stampa) e i tantissimi appassionati i funghi, quest'anno devono fare i conti con terreni aridi e una crescita non ottimale. Ma le piogge che a macchia di leopardo stanno finalmente bagnando lo stivale, lasciano ben pensare. La stagione, data la siccità prolungata, stenta infatti a partire. Attualmente si raccolgono funghi (porcini) prevalentemente sull'arco alpino ma, mentre scriviamo sta piovendo in diverse zone della Toscana, del Friuli e del Veneto e nei prossimi giorni, stando a quello che dicono le previsioni, sono attese precipitazioni in diverse regioni del centro nord. Il che vuol dire che la raccolta vera e propria potrebbe prendere il via tra una decina di giorni.
Speriamo che queste piogge siano propizie anche per i tartufai. In Piemonte la raccolta del pregiatissimo tartufo d'Alba inizierà il 21 settembre per far riposare il terreno e proseguirà fino al 31 gennaio 2018. “Se la vendemmia è stata in anticipo, il tartufo sarà in ritardo” ha dichiarato alla Stampa Mauro Carbone, direttore del Centro studi. “La pioggia è un elemento fondamentale per permettere al tuber magnatum pico il giusto sviluppo. Infatti, è necessario che il terreno di produzione sia umido sia nelle fasi di germinazione, sia in quella di maturazione. Solo così, dopo circa un mese e mezzo si può raccogliere un buon tartufo”.