Autunno nero quello del 2017, che vede praticamente dimezzata la produzione di miele negli alveari, una bottiglia di vino su quattro ed calo dell’11% della produzione di olio di oliva rispetto alla media dell’ultimo decennio. Crolla del 23% anche il raccolto di mele, mentre funghi e tartufi sono praticamente introvabili nei boschi per effetto del clima impazzito che ha colpito tutti i prodotti simbolo dell’autunno italiano. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti in occasione dell’11 novembre in occasione della Giornata del ringraziamento con la quale si chiude il bilancio dall’annata agraria, sconvolta da un clima anomalo che ha visto l’alternarsi di gelate primaverili a cui ha fatto seguito il caldo e la siccità per la mancanza di acqua e violenti temporali. Un autunno che fa registrate anche pensanti effetti sulla spesa degli italiani.
La riduzione dei raccolti nazionali non comporta solo danni economici per gli agricoltori ma anche un rischio per i consumatori esposti maggiormente a prodotti di importazione spacciati per italiani.
Per effetto del clima la stagione è stata avara anche per agli appassionati di porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità che nascono negli oltre 10 milioni di ettari di bosco che – riferisce Coldiretti – coprono un terzo del territorio nazionale mentre i prezzi del tartufo hanno raggiunto il record di 600 euro all’etto al borsino del tartufo di Alba, punto di riferimento a livello nazionale. La novità di questo autunno è il fatto che funghi o tartufi venduti freschi devono riportare obbligatoriamente in etichetta o su appositi cartellini il luogo di raccolta o coltivazione, per evitare che prodotti stranieri vengano spacciati per italiani come purtroppo spesso è avvenuto fino ad ora, uno strumento per smascherare pericolose furbizie nel commercio di prodotti simbolo del Made in Italy.