Secondo una ricerca condotta in Giappone, il consumo di funghi potrebbe esssere collegato a un minor rischio di sviluppare il cancro della prostata. Lo studio, pubblicato sull’International Journal of Cancer, ha messo a confronto i dati che hanno coperto diversi decenni relativi a 36 mila uomini con un'età compresa tra i 40 e i 79 anni. I dati raccolti includevano questionari con domande sulle abitudini alimentari, oltre che su attività fisica svolta e condizioni mediche.
I ricercatori hanno dunque scoperto un collegamento tra il consumo regolare di funghi e una riduzione del rischio di cancro alla prostata negli uomini e questo collegamento era ancora più significativo per gli uomini con un’età pari o superiore a 50 anni e in quegli uomini in cui la dieta era fatta soprattutto da carne e latticini con limitato consumo di verdura e frutta. Già in passato studi in provetta e studi condotti su organismi viventi avevano mostrato che i funghi possono potenzialmente prevenire il cancro alla prostata.
Secondo i ricercatori ciò è dovuto alle proprietà organolettiche dei funghi: buona quantità di vitamine, minerali e antiossidanti, in particolare la Lergotioneina. Quest’ultima regola lo squilibrio cellulare procurato da scelte dietetiche non oculate e da un’esposizione a lungo termine a tossine ambientali. Ovviamente occorreranno nuove ricerche per capire l’entità di questo collegamento anche perché questo studio è stato svolto solo su una popolazione limitata.