Succede anche questo. Quando si dice il breton (epagneul breton) è un cagnetto tuttofare. Sull'Appennino tosco-emiliano è tutta una voce che racconta come una anziana signora del posto sia riuscita ad addestrare il suo bretoncino a cercare anche i funghi.
Non i tartufi, che potrebbe essere una non-notizia, ma i funghi, quello epigei, selezionando quelli di pregio, ovviamente. Nella fattispecie i porcini. Raccontano che il cagnetto, con la sua cerca ben collegata, si aggiri nel bosco, in compagnia della sua addestratrice, appassionata fungaiola, e - acquisita l'emanazione del porcino - vi stazioni accanto, con un bel "terra", ovvero seduto, lanciando brevi scagni di richiamo, per avvisare la "conduttrice" della preziosa presenza.
Si racconta anche di più. Sembra che di recente, a fine di una stagione fungifera memorabile, un bel porcino di rilevanti dimensioni, segnalato alla voce dall'ausiliare in oggetto, sia stato raccolto da un'altra "cercatrice", sconosciuta sia al cane sia alla sua padrona. Da cui, sembra sia nata una contestazione, in quanto l'illegittima raccoglitrice non ha voluto riconoscere la regola non scritta ma rispettata fra i cacciatori, che la "preda" procurata dal cane è di sua competenza non di chi - inopinatamente - (l'abbatte e) la raccoglie. Al momento, non è dato sapere come è andata a finire. Indagheremo.