Dopo un anno dall'apporvazione dell'asseblea regionale siciliana della legge "in materia di raccolta, coltivazione, commercio e tutela del consumo dei tartufi nella Regione siciliana", che avrebbe dovuto regolare l'attività in regione, ancora nulla si è attivato perchè manca il regolamento attuativo.
"Questo ritardo sta creando alcuni disaggi e deludendo molte aspettative - dice l'avvocato Nino Iacono, presidente del Centro di ricerca per la valorizzazione del tartufo in Sicilia all'Ansa - Rimaniamo impotenti difronte alle richieste di centinaia di appassionati che ci chiedono di volersi mettere in regola ma non lo possono fare".
Secondo Iacono molti si stanno attivando per prendere il patentino per la raccolta in altre regioni. La filiera sarebbe già attiva. "Sono già nati allevamenti di cani che esportano anche fuori dalla Sicilia, cavatori che vendono il tartufo, aziende che iniziano a trasformare il prodotto sino a un programma per escursioni che ha visto incrementare il turismo nei piccoli borghi" spiega l'esperto.
"Pertanto - evidenzia Iacono - , insieme a tante associazioni, ancora una volta, chiediamo alla politica di attivarsi immediatamente - conclude il presidente del Centro di ricerca - affinché la costruzione della filiera del tartufo in Sicilia non rimanga solo un sogno ma una realtà in grado di aumentare il Pil regionale".