Per molti è un vero e proprio lavoro, capace di fruttare anche ottime remunerazioni (sempre che si sia bravi cercatori), per altri, che raccolgono tartufi per hobby, occorre comunque sottostare a regole precise imposte dalle Regioni e dalle Province.
Il cercatore di tartufi, detto anche trifolaio, deve munirsi di autorizzazione specifica (il tesserino per la raccolta, come avviene per quello dei funghi viene rilasciato – quasi ovunque dopo aver superato un esame - previo pagamento di una tassa annuale, il cui importo varia a seconda della regione di appartenenza). I calendari di raccolta, emanati annualmente (o per periodi più lunghi) definiscono tempi, modalità e attrezzi consentiti per la raccolta.
Le disposizioni sulla raccolta, la coltivazione e commercializzazione dei tartufi freschi e conservati sono disciplinati dalla legge 16 dicembre 1985 n.752 e successive modifiche (n. 162/91).
Legge nazionale raccolta tartufi