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apr10 10/04/2012 15.21 
L’apertura della caccia al capriolo in maggio è uno degli appuntamenti che pochissimi appassionati di caccia a palla europei disertano. E’ una passione che, anno dopo anno, ha coinvolto e contagiato moltissimi cacciatori, sia esperti sia alle prime armi. Questo per diversi motivi, ma soprattutto per l’innegabile fascino che il piccolo cervide suscita in tutti noi e per il suo costo abbastanza contenuto. Conosco molti safaristi italiani e stranieri di fama internazionale che dopo aver conseguito importanti trofei in tutte e cinque i continenti, all’apice della loro “carriera” venatoria sono ritornati alla caccia al capriolo ammettendo che è sempre la loro preferita. Le mete preferite dai cacciatori italiani sono l’Austria, l’Ex Jugoslavia, la Repubblica Ceca, la Bulgaria, la Svezia, l’Ungheria, la Romania e l’Ucraina. Scegliere in quale di questi Paesi andare dipende dai seguenti fattori: dal mezzo di trasporto, dal tipo di territorio e dall’importanza dei trofei. I prezzi più o meno si equivalgono, sia per le combinazioni a forfait sia per quelle a listino, ma c’è chi preferisce viaggiare in macchina, chi ha grandi pretese “trofeistiche” o chi invece è amante della montagna. Ognuno, a secondo dei propri gusti, sceglierà in quale nazione andare. I più “pigri” ed i meno esigenti possono accontentarsi di varcare appena gli italici confini, mentre chi è alla ricerca del trofeo Kapital, chi ama i tiri lunghi ed i grandi tableau deve per forza di cose recarsi nell’Est Europa. Dopo aver provato la competenza e la simpatia di Laszlo Keresztes, da qualche anno a questa parte sono rimasto letteralmente stregato dall’Ungheria, ma non rinnego di essere stato un assiduo frequentatore delle SLD slovene. Anni addietro, quand’ero in preda alla “Febbre primaverile” e desideravo trascorrere un paio di giorni a dar la caccia al simpatico folletto rosso, saltavo in macchina e in poco più di sette ore ero a Kamnick, dove per diversi anni non ho mai saltato un’apertura, cacciando sempre nelle stesse zone, con la stessa guida e persino soggiornando nella stessa camera d’albergo. Sono un fermo sostenitore del detto: “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, male si ritrova!” Sempre fedele a questo motto, non ho mai avuto brutte sorprese. Tutti gli sloveni che ho conosciuto erano delle ottime persone: miti, cordiali, gentili, serie, competenti e sincere. Caratteristica quest’ultima d’estrema importanza. Tutte le volte che le nostre guide prevedevano difficoltà nella caccia, magari perché l’erba era troppo alta o perché i selvatici quell’anno erano pochi o per quant’altro ancora, lo hanno sempre ammesso in anticipo, lasciando a noi la scelta di voler intraprendere o meno il viaggio. Così quell’anno, io e l’amico Pietro eravamo partiti già svantaggiati perché Jones ed Ivan, i nostri accompagnatori sloveni, ci aveva avvertiti in anticipo che di caprioli ce n’erano pochi e che quei pochi si vedevano molto difficilmente. Le abbondanti piogge di aprile avevano fatto crescere eccessivamente l’erba che nelle nostre abituali zone di caccia non era stata ancora tagliata, tanto che le famose “arpe slovene” erano ancora tutte spoglie senza fieno ad asciugare. I caprioli preferivano rimanere nei boschi o, se s’addentravano nei prati, era difficile vederli e, peggio ancora, quasi impossibile valutarli. Visto che le ferie erano già state prenotate e quattro soldi nel salvadanaio c’erano rimasti, sia io che Pietro avevamo deciso di partire ugualmente, confidando nel buon cuore di Diana e di Sant’Humberto. Fenomeno insolito per le nostre autostrade, arrivammo in Slovenia addirittura in anticipo sui tempi previsti e questo ci stimolò a tentare una prima uscita serale, così, tanto per sondare il terreno. Salimmo insieme su un’unica Ceka, accordandoci in anticipo su chi doveva tirare per primo. Toccò a Pietro l’onore del primo colpo. Alle diciannove e trenta in punto uscì nel prato una splendida femmina di capriolo che, senza esitare, andò spedita verso una salina e subito prese a lambire avidamente il tronco impregnato di salgemma. Si trovava a meno di cento metri da noi e da quella distanza furono sufficienti anche i nostri binocoli 8 X 42 per capire che era pregna. Da lì a poco avrebbe partorito uno o due piccoli, ma anche in quello stata era aggraziata ed elegantissima nei movimenti. Poterla spiare fu sufficiente a ripagarci dell’uscita, perché calò la notte senza che noi riuscissimo a vedere nient’altro. Quando la capriola sazia, di sale e di erba, rientrò nell’altofusto, si portò via anche le nostre speranze di guadagnarci un trofeo. La prima uscita confermò pienamente le informazioni che avevamo ricevuto da Jones, ma si sa, la speranza è l’ultima a morire! Ci voleva ben altro per farci demoralizzare. L’ambiente familiare ed una cena genuina contribuirono a mantenere alto il morale. Sveglia alle tre e quarantacinque e dopo neanche mezz’ora ero già con il binocolo in mano. Al mio fianco c’era Jones, come la prima volta che mi recai a caccia in Slovenia, sei – sette anni prima. Jones era un cacciatore con la “C” maiuscola, grande esperto di montagna, di camosci e di stambecchi. Era stato addirittura l’accompagnatore del Maresciallo Tito quando si recava a caccia da quelle parti. La caccia al capriolo in Slovenia si svolge secondo l’antica usanza mitteleuropea: cerca al mattino ed aspetto alla sera, quindi ad essere fortunati, si è attivi non più di quattro ore al giorno. Al mattino la cerca e frenetica, principalmente a causa del disturbo provocato dalle moltitudini di turisti che scorrazzano sui monti a tutte le ore del giorno, mentre la sera, se hai la fortuna di salire sopra una Ceka abbastanza fuori mano, mentre aspetti che gli animali escono dal bosco puoi goderti in silenzio un panorama mozzafiato. Camminavamo lungo dei sentieri montani che, di tanto in tanto, si aprivano verso delle piccole radure o in prossimità di qualche salina. Dopo poco ci affacciammo in un prato incolto dove, nel bel mezzo, ci sembrò d’intravedere una famigliare sagoma scura. Jones, che era davanti a me di qualche passo, dopo un rapido controllo col suo Zeiss mi guardò, annuì e sussurrò: “Maschio!”. Procedendo a carponi riuscii ad arrivare alla base di un grosso larice alzai la CZ 550 FS Stutzen calibro 270 Winchester e presi a cercare il capriolo in quel piccolo lago verde, direttamente attraverso le limpide lenti del 6 x 42 che avevo montato sulla carabina. Lo individuai abbastanza facilmente, ma mi resi subito conto che, sebbene la distanza non fosse eccessiva (intorno agli ottanta metri), il tiro non sarebbe stato facile. Il mare d’erba copriva il capriolo fin quasi sulla groppa e se avessi avuto dietro il 5,6 x 50 R Magnum sarebbe stato veramente un problema, ma pensai che una palla da 130 del 270 W, se non avesse trovato grossi ostacoli sul percorso, sarebbe dovuta arrivare sul bersaglio abbastanza facilmente. Cercai di posizionare il reticolo sulla spalla dell’animale dove ebbi l’impressione che la vegetazione fosse meno fitta, poi armai lo stecher e quando mi sembrò di essere abbastanza fermo strinsi il grilletto. Dal prato si nebulizzò una nuvola di rugiada, sicuramente provocata dal passaggio del veloce proiettile, ma oltre a quella non vedemmo nient’altro. Lo considerammo un buon segno, ed infatti quando bagnati fradici arrivammo dov’era il capriolo lo trovammo esamine, colpito esattamente dove avevo mirato. Era un bel capo per gli standard della zona, un sei punte “irregolare” che stimammo sui tre – quattro anni. “Lowskybragor”, foto di rito, lo sviscerammo velocemente e dopo averlo caricato nel Rucksaak riprendemmo la cerca. Girammo per un’altra ora vedendo forse più camosci che caprioli, ma senza che riuscissimo a trovare un altro maschio. Quando risalimmo sulla vetusta Lada Niva di Jones eravamo fradici di rugiada, come se fossimo stati sotto un’acquazzone. Al nostro alberghetto, Pietro ed Ivan si erano già fatti fuori un paio di uova in camicia a testa e quando ci videro arrivare stavano aspettando il dolce! Il resto della giornata lo trascorremmo a preparare il mio trofeo, a girovagare per le stradine di Sthaovicha e un paio d’ore prima del tramonto riprendemmo la caccia. Io e Jones risalimmo sulla stessa altana della sera precedente, mentre Pietro ed Ivan andarono ad occuparne una situata qualche chilometro più a monte. Quella sera non venne neanche la femmina gravida ad allietarci con la sua compagnia. Jones nella penombra della piccola Ceka fece spallucce come a volermi dire: “Te l’avevo detto che di caprioli quest’anno ce ne sono pochi”. Non mi sembrò il caso di ricordare al vecchio cacciatore sloveno che il sottoscritto aveva superato già da parecchio tempo la fase dello “sparatore” e che era più che soddisfatto di come stesse andando la caccia. Quando mi riportò indietro gli comunicai che per me la caccia era terminata, ero soddisfatto così. Un bel capriolo lo avevo preso ed il giorno seguente sarei andato a Lubiana a fare shopping. A Pietro invece, al contrario di me, fremeva il dito indice della mano destra. Abbastanza alterato mi confidò che secondo lui Ivan era molto svogliato e che in tre uscite l’unico capriolo che aveva visto era stata la femmina pregna della sera prima. Cercai di consolarlo promettendogli che se il mattino seguente non avesse fatto carniere, la sera lo avrei accompagnato io, sempre se in cambio m’avesse lasciato le chiavi del suo Mercedes ML 400! Il giorno dopo, come da programma, Pietro partì di buon ora mentre io me la presi comoda e poi andai a fare il turista. Ci rincontrammo soltanto all’ora di pranzo. Il sottoscritto, carico di souvenir a soggetto venatorio, mentre il baldo cacciatore di caprioli con un muso talmente lungo, come quando la finanza andò a fargli un controllo! Su con la vita! Miha, il proprietario e cuoco dell’albergo, ci aveva preparato un pranzetto cui fiocchi, dopo saremmo andati a riposare ed in serata le cose sarebbero cambiate, ne ero certo. Gli ricordai che l’accoppiata Marco - Pietro era sempre (o quasi) stata vincente. Negli anni mi ero guadagnato la stima e la fiducia di Jones sia come cacciatore che come uomo, così l’amico sloveno non fece nessuna obiezione quando gli dissi che quella sera Pietro l’avrei accompagnato io. Lui, col suo misto d’italiano ed inglese mi fece capire che avrebbe sfruttato la serata libera per fare un po’ di vigilanza, ma Miha, che aveva involontariamente ascoltato il discorso, in seguito mi confidò che Jones sicuramente sarebbe andato a fare “servizio” a casa di una giovane vedova di sua conoscenza! Prendemmo l’ML di Pietro e in pochi minuti raggiungemmo la famigliare altana. Il tempo non era particolarmente bello, minacciava pioggia e tirava anche un fastidioso vento. Io avevo dietro soltanto il coltello, il binocolo e la Canon AE1, mentre Pietro era armato col suo inseparabile Remington 700 BDL in calibro 243 Winchester dotato di ottica 6 x 42. In silenzio fece scorrere in canna una ricarica con palla Nosler Ballistic Tip da 95 grani, la nostra preferita per quel tipo di caccia. Era la terza volta in tre giorni che salivo su quell’altana. La prima volta avevo visto soltanto la femmina gravida, la seconda neanche quella e per la terza non mi facevo grandi illusioni. La radura che avevamo davanti era talmente piccola che ci trattenemmo dallo scambiarci qualche parola persino sottovoce. Era ancora abbastanza presto quando un giovane “puntuto” con un balzo uscì dal bosco. Pietro mi guardò, io annuii e subito dopo si mise in punteria. Vista la distanza esigua, sui settanta metri, lo abbattè velocemente senza perder tempo. E uno! Pensai. Pietro, dopo aver ricaricato la Remington ed essersi messo il bossolo sparato in tasca, si alzò per scendere dall’altana, ma io lo trattenni e mi permisi di sussurrargli: “Fermo! Dove vai che abbiamo ancora più di mezz’ora di luce?”. Quel singolo sparo nel bel mezzo di quei boschi sperduti tra le montagne era stato come una pernacchia nel vento! Infatti, poco dopo, ecco che ritornò a farci visita la nostra vecchia conoscenza: la capriola incinta. Era più interessata al salgemma che alla rigogliosa erba nel prato, forse perché, nel suo stato, aveva bisogno di quel prezioso integratore alimentare. Quando si è già abbattuto un capo, il calar della sera è sempre più dolce. Non eravamo troppo preoccupati del fatto che nel giro di sette – otto minuti saremmo dovuti scendere dalla nostra postazione, ma visto che il tempo a nostra disposizione era ormai agli sgoccioli, distogliemmo l’attenzione dalla capriola per concentrare la nostra attenzione ai confini del bosco. E fummo subito premiati, perché uno splendido maschio apparve d’incanto silenzioso come un fantasma. A Pietro brillarono gli occhi, ma da buon veterano, si preparò subito al tiro. Lo centrò prima che arrivasse troppo vicino a dove si trovava il primo ed io fui felicissimo di poterlo finalmente autorizzare a scendere per andarli a vedere da vicino entrambi. Da come s’era preannunciata la nostra spedizione in terra slovena non potevamo certo lamentarci del risultato. Onorai Pietro ed i due caprioli, li pulimmo e venti minuti dopo quando li mettemmo in posa nel giardino antistante all’albergo, arrivò Jones sensibilmente sorpreso: “Due!” Mormorò. Ed io, non troppo certo che mi avrebbe capito, gli risposi: “Amico mio, non credi che forse Marco è bravo quanto te come accompagnatore?”. Mi diede una pacca sulle spalle, mi strinse vigorosamente la mano e poi, più a gesti che a parole, mi “disse” che a quel punto, visto che c’ero, potevo anche preparare i trofei, così lui sarebbe potuto ritornato a fare il “servizio” di vigilanza!!
Marco Benecchi
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Buona sera sarei interessato a cacciare in Slovenia da altana o alla cerca ikl capriolo. Mi interessa anche il cinghiale sempre da altana o da battuta. Vorrei ricevere delle informazioni su possibilità di pacchetti o singole uscite. Eventualmente anche prezzi per soggiorni compresi. Ringrazio per le cortesi risposte. Distinti saluti Mariano Albanello +39/335-277532 da Mariano Albanello
27/11/2017 17.14
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Re: CAPRIOLI SLOVENI A questo punto hai due possibilità: 270 Winchester o 25.06 in tutte le armi (con una netta predilezione per il primo) oppure 257 WM in armi Weatherby (magari Vanguard SUB MOA in sintetico con freno e stecher!)
NB anch'io ho una SPLENDIDA ROESSLER in calibro 25.06! da Marco Benecchi x Andrea
24/04/2012 6.32
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Il 7 rm l'ho già in una bella (x me) carabina all round roessler, cerco qualcosa di meno "travolgente" e più morbido, un calbro più o meno teso, nei limiti prima indicati. Cosa mi consigli? Grazie da Andrea x Benecchi
23/04/2012 12.56
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Re: CAPRIOLI SLOVENI la sabatti deve darci un amano a noi... da marino
21/04/2012 14.12
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Ciao Andrea, Lo Speciale è stato scritto in diversi anni di lavoro e può essere capitato che a quei tempi, non avevo armi Weatherby (perchè non ho tuttora molta simpatia per i magnum), poi invece, per cause fortuite oggi ne possiedi ben 4: 257, 270, 300 e 378. Li ho usati tutti, ma prediligo il 257. Gli altri un po' meno. Tra Sabatti, CZ, e Weath Vanguard non saprei quale scegliere, ma......: La Sabatti è Italiana, e di questi tempi dobbiamo cercare di "darci una mano", la Vanguard è semplicemente splendida nella versione SUB MOA, ma la CZ ha veramente il miglior rapporto qualità prezzo-prestazione, specialmente gli ultimi modelli! E poi, caro Andrea, non me li porre questi quesiti che mi mettono in difficoltà!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Posso soltanto dirti che al momento possiedo personalmente 3 CZ, 222, 9,3 x 62 (Stutzen, bellissima con il calcio modificato!) e una vecchia 375 HH! Un caro saluto Marco
Un ultimo consiglio se decidi x Sabatti e CZ vai tranquillo sul 7 mm RM, ma se scegli la "SUB" prendila in257 WM!!! da Da Marco Benecchi x Andrea
19/04/2012 6.20
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Re: CAPRIOLI SLOVENI ringrazio la Redazione ..... da colombaio senese
18/04/2012 18.46
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Caro Marco Benecchi ho letto il tuo speciale sui calibri americani e sto aspettando che esca quello sugli europei. Ti chiedo, nel tuo speciale dici che non possiedi carabine Weaterby, ma come mai poi la maggior parte delle foto che ti ritraggono vedono presenti tali tipo di armi. Mi potresti dire cosa ne pensi delle carabine Sabatti rispetto alle Cz ed alle Vanguard. Grazie Saluti, Andrea da andrea
18/04/2012 17.30
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Parole sante OLD, lasciamoli scrivere, io ho una collezione di tutti gli interventi di queste persone salvate su pennetta usb, hai visto mai servisse......................poi più gente legge e più si fa l'idea con chi abbiamo a che fare, persone scurrili e maleducate. Saluti Carlo da Carlo 62
17/04/2012 13.11
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Re: CAPRIOLI SLOVENI ha ragione walter! meglio che scrivano e che tutti possano leggere da tiroler
17/04/2012 9.01
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Re: CAPRIOLI SLOVENI A prescindere dal fatto che le offese gratuite sono semplicemente inqualificabili e che andrebbero giustamente "bannate", per il resto, lasciateli dire ... Già il loro porsi inquadra inequivocabilmente i personaggi, lasciamoli scrivere, dire, sproloquiare ... Che con costoro un discorso serio e pacato non ci potrà essere mai, soprattutto perché sono loro i primi a non volerlo : potrebbero uscirne sconfitti, forse. Quindi, è più facile lanciare insulti ed invettive. L'unica cosa che davvero mi spiace è che noi Cacciatori abbiamo questo forum, pubblico, ben noto. Loro ... ? Sapete ragazzi, mi piacerebbe sapere se e dove "loro" scrivono, così, giusto per ... Leggere.
da OLD_Hunter
17/04/2012 7.46
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Re: CAPRIOLI SLOVENI ..e la REDAZIONE DI BIG HUNTER tace ?????? svegliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa..siam stufi delle offese gratutite dei soliti 1 o 2 elementi noti .... bannare sarebbe il minimo.... subito............ da colombaio senese
17/04/2012 6.17
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Carlo, tranquillo, sono un cagacazzo colpa della vecchiaia che è una brutta bestia! Ma sopratutto, perchè NON RIESCO PIU SOPPORTARE CERTE REGOLE??? dimmi Tu ma è possibile una cosa del genere? Pero, giuro, mi piacerebbe vedere la gurdia che riconosce un palla in piombo scoppiata o il macellaio... se poi rimane la palla dentro la bestia ! Comunque, cambia poco usa pure le monolitiche LA VERA CAZZATA DEL 2012...e in bocca al lupo! da marino
12/04/2012 10.39
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Re: CAPRIOLI SLOVENI In SLO il capriolo apre il 1° Maggio. Se anche quest'anno non vuoi mancare, per forza devi passare per Trieste. Come dire, fatti sentire, che sarebbe la volta buona di vederci ... :) E ti prometto che se non lo fai, vado a metterti la naftalina sotto la ceka .. !!!! :) :) :) Un abbraccio da Walter da OLD_Hunter x Marco
12/04/2012 8.54
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Oddio che palle ... !!! Allora, sentimi bene : se non vuoi disastri, e fermo restando che devi seguire 'sta trafila decisamente assurda, almeno una cosa di certo la puoi fare : abbassa il peso della palla. Le fanno anche con le 150 grs, usa quelle, ma dovrai ritarare la carabina. 3 colpi, bastano. Vedrai che non farai più tanti danni. da OLD_Hunter x Carlo
12/04/2012 7.28
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Tutti siamo destinati a morire. Anche tu. Mettere in bella mostra le foto del cadavere può essere segno di rispetto o di spregio. Per noi le foto ed i trofei degli animali sono segni di rispetto. Per te, non lo so. da OLD_Hunter x Antonella
12/04/2012 7.18
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Marino sei forte, ti ricordi qualche tempo fa come ci punzecchiavamo? tu dici bene la palla con piombo, al mattatoio oltre al macellaio c'è sempre il controllore di turno mandato dal parco o dalla com.montana, e per qualche kilo di carne non ho proprio voglia di farmi sospendere, faccio un lavoro stressante e tre ore all'aria aperta ogni tre giorni mi ci vogliono proprio senza scartoffie e compiuter davanti........... il gioco non vale la candela. Appunto ti dicevo qualche blog fa il corso sarà stato pur breve, ma sono dei cacacazzi che neanche te li sogni. Oggi esco dal lavoro e vado sulla postazione, sta piovendo moltissimo, speriamo escano presto, solo giovani e sub adulti.Saluti Carlo da Carlo 62
11/04/2012 16.28
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Re: CAPRIOLI SLOVENI caspita! ma è peggio della gestapo andare a caccia nel parco! Senti carlo, non per fare il furbetto, ma sai quanti si tengono nella tasca la cartuccia giusta e la sparano al momento opportuno? io non rinucerei mai alla mia ricarica e delle palle monolitiche me ne sbatto altamente. Carttucera con le monolitiche e cartccue in tasca con PIOMBO...che non ha mai fatto morire nessuno sono solo cazzate degli ambientalsti e di qualche giornalista idiota che si crede Dio sceso in terra mentre è un boccalone! Pensa , per colpa di questi incapaci, presto dovremo sparare anche a colombacci e tordi con l'acciaio...e dopo ti saluto !!! Scusa, l'ira. Io terrei il mio bel 300WM che è piu che perfetto , oppure con il 308 ricordati di portare dietro il cane , ti servirà spesso!
da marino
11/04/2012 15.09
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Marino e old vi ringrazio e farò menzione di quello che mi avete detto, ma vi voglio elencare alcuni obblighi ai quali non possiamo scostarci minimamente; il giorno della prova pratica al poligono si certifica, la marca, il numero di matricola e soprattutto il nome della cartuccia e della palla solo MONOLITICA che si andrà a sparare nel PARCO perchè ad ogni uscita poi stileremo un verbale dove chiederanno le stesse cose inoltre abbiamo un permesso annuale dove c'è tutto registrato (cosa succede a chi entra nei parchi con le armi senza autorizzazione? lascio a voi immaginare), se volessi cambiare arma o cartucce dovrei di nuovo tornare al poligono a spese mie e già di soldi ne investo tanti per il Parco................di ritorno ZERO ASSOLUTO (ho acquistato una marlin in 308, ma la utilizzerò solo il prossimo anno) Saluti da Carlo da Carlo 62
11/04/2012 14.05
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Re: CAPRIOLI SLOVENI quei caprioli della foto la Slovenia non sanno neppure cosa è! da Federico
11/04/2012 13.39
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Guarda il post precedente ... Ti ho risposto li ! da OLD_Hunter x Carlo
11/04/2012 8.24
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Bella storia ... :) :) :) In effetti, il SLO è davvero un altro mondo, per i caprioli. Anche se io ci andavo molto ma molto più vicino a casa, una trentina di km, quasi subito dopo il confine, in pieno Carso. E, a differenza di voi, quasi esclusivamente alla cerca, prima dell'alba, in scenari incantati di prati verdissimi che si aprivano improvvisamente in mezzo al bosco ... Unico, irripetibile ! Dove andavo io posso dirti che, a giudicare dalla foto, mediamente i trofei erano un po' più importanti, senza nulla togliere, eh, sia chiaro ... E poi, il trofeo è soprattutto il rispettoso ricordo dell'animale, bello o brutto che sia. Poi sono emigrato in montagna, a 140 km da casa, dove la caccia è molto più "misera" e dura. Mah, chissà perché dobbiamo sempre complicarci la vita ... :) Un abbraccio da Walter da OLD_Hunter
11/04/2012 8.23
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Re: CAPRIOLI SLOVENI mannaggia, buttare una spalla fa un pò incazzare . Sono sempre convinto che se il colpo fosse andato "leggermente" dietro - forse- non sarebbe successo nulla. Ma prendila cosi , succedono di quelle cose a volte inspiegabili. Certo, è rimasto sul posto e questa è la cosa piu importante. Lo sai ste bestiaccie come incassano e scivolare dentro il bosco con una palla in cassa nel buio della notte ... sono dolori! Sopratutto, quando devi andare a vedere con pila e cane ! La cosa non è sempre salutare a me è andata sempre bene...ma se ti trovi con un verro ferito a tu x tu... dopo me la racconti! . Per questo consiglio sempre un super calibro e il tuo 300 è perfetto. Complimenti ancora, quando un animale cade il colpo è sempre buono! saluti da marino
11/04/2012 8.16
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Re: CAPRIOLI SLOVENI Marino era sui 50 kili, ma rimasto sul posto, certo che visto da fuori sia il foro d'entrata che di uscita erano perfetti, ma la spoglia internamente a quello d'uscita le carni erano tutte bruciate, non è che io commercializzo carne di cinghiale, ma l'ente parco ne consegna una metà a chi l'ha abbattuto, pulito io ho preso una decina di kili, senza spalla, per lo spezzatino e due pappardelle con gli amici comunque ce l'ho. Saluti Carlo da Carlo 62
11/04/2012 7.23
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Re: CAPRIOLI SLOVENI aprile è meglio ... da marino
10/04/2012 16.09
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